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Attenzione pericolo!!

Il sistema nervoso autonomo in azione e protezione tra le righe dei sintomi di ansia e panico ovvero cenni di teoria polivagale parte prima - sistema simpatico 

Chi soffre di ansia e attacchi di panico lo sa bene di che si tratti...conosce i propri sintomi!

Mani che sudano, il cuore che batte forte, un senso di agitazione crescente, la sensazione di non riuscire a respirare, lo stomaco che si chiude eccetera eccetera.

Ciò che molti non sanno, a meno che non siano addetti ai lavori o siano in terapia con me che faccio disegnini e spiegozzi 😁, è che cosa accade in pratica al nostro sistema nervoso in quel momento.

Il nostro sistema nervoso autonomo percepisce una minaccia, un potenziale pericolo e perciò ingaggia il sistema simpatico, che a sua volta attiva a protezione della nostra incolumità una risposta di attacco o fuga.

Per darci la possibilità di attaccare o fuggire, il sistema simpatico agisce sul nostro funzionamento di base in stato di calma (ventro-vagale) aumentando sudorazione, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, dilatando pupille e bronchi e rallentando le funzioni digestive. D'altra parte, in situazione di pericolo chi si farebbe uno spuntino? Dobbiamo attaccare se possiamo o fuggire!

Quand'ero a digiuno da questi concetti offrivo invitanti croccantini ai miei mici spaventati dentro al trasportino in viaggio pensando erroneamente che qualcosa di piacevole li avrebbe distratti, ora mi è chiaro perché li avessero sempre ignorati.

Non si può dire al sistema nervoso autonomo simpatico "Dai non ci pensare, non è niente di terribile" ...lui agisce e basta. La parte del nostro cervello capace di ragionamenti coscienti e pianificazione (corteccia pre-frontale) è in quel momento, per così dire, spenta. 

Il sistema nervoso autonomo reagisce a minacce oggettive (per esempio se sono vittima di un incidente, devo affrontare un intervento ospedaliero salvavita etc.) e soggettive.

E qui viene la questione interessante in senso positivo e negativo. In senso negativo molti di noi hanno esperienza di ansia e agitazione di intensità elevata apparentemente " immotivate". Paura dell'aereo, di sostenere un esame, di apparire incapaci, stupidi e di essere giudicati, di ingrassare e così via... E per questo si colpevolizza: "Sono un incapace, mi agito per niente, gli altri non reagiscono così".  

La buona notizia è che non c'è nulla di anomalo ed immotivato, le nostre esperienze di vita hanno condizionato le risposte di attivazione del nostro sistema nervoso e certo si potrebbe essere in modalità allarme un po' troppo spesso o troppo intensamente, ma a causa delle nostre passate esperienze di stress traumatico.

E per stress traumatico non si intende necessariamente e solamente i grandi traumi quali essere stati vittime di incendi, terremoti, atti di terrorismo e così via, ma forme più sottili e pervasive come essere cresciuti in ambienti e relazioni disfunzionali che senza che ce ne rendessimo conto hanno minato il nostro senso di fiducia e sicurezza in noi stessi e nel mondo.

Forse non è ancora chiaro quale la sia parte positiva di tutta questa faccenda perciò chiarisco meglio. Se sono state le mie esperienze, registrate nei magazzini della mia memoria, ad incidere sul funzionamento del mio sistema nervoso, elaborando le mie esperienze ed i ricordi, il tutto affiancato da strategie apposite di gestione dei "sintomi", posso aiutare e ri-condizionare il mio sistema nervoso per ritrovare o costruire una migliore capacità di auto-regolazione e gestione dello stress per una vita quotidiana che ruoti il più possibile attorno ad uno stato ventro-vagale di calma e benessere.

 

Porges S. (2023), Sicurezza polivagale. Attaccamento, comunicazione, autoregolazione, Giovanni Fiori Editore

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